Nel mio precedente articolo, “Schemi per impianti elettrici: i simboli Grafici”, accennavo a quelli che sono i simboli o segni grafici attraverso i quali vengono “rappresentati graficamente” i vari dispositivi che andranno poi ad essere inseriti e a fare parte dell’impianto elettrico.
Per dispositivi intendo pulsanti, interruttori, deviatori, invertitori, lampade, prese, ecc… ecc…
Una volta che sappiamo come rappresentare e riconoscere graficamente i vari dispositivi che faranno parte dell’impianto elettrico, ci serve un metodo per capire come collegare fra di loro gli stessi, su come funziona l’impianto e dove verranno posizionati nell’edificio.
Per far questo gli elettricisti e professionisti vari che hanno a che fare con la progettazione, realizzazione e il cablaggio degli impianti elettrici si affidano per la rappresentazione grafica degli impianti elettrici civili o industriali a 4 tipologie di schemi, vale a dire lo “schema funzionale”, lo “schema di installazione”, lo “schema di rappresentazione topografica” e lo “schema del circuito di potenza”.
Lo schema funzionale, detto anche schema di funzione, direi che è quello più utilizzato. Questo in quanto attraverso lo stesso si può capire in modo semplice il funzionamento dell’impianto e dei vari dispositivi che lo compongono. Nello schema funzionale non si tiene conto della reale ubicazione dei vari dispositivi all’interno di un edificio. In breve, leggendo lo schema funzionale, non si riesce a capire dove vanno posizionati i vari dispositivi all’interno di una determinata stanza, ambiente.
Lo schema di installazione viene utilizzato per installare o cablare correttamente i vari dispositivi presenti nell’impianto, in quanto attraverso lo stesso vengono rappresentate dettagliatamente le varie connessioni (punti di collegamento). Lo schema di installazione a differenza dello schema funzionale tiene conto in modo particolare della posizione dei vari dispositivi che essi avranno nell’impianto. Nello stesso vengono anche rappresentate le scatole e le cassette di derivazione che permettono la messa in opera dell’impianto. I conduttori presenti vengono tutti rappresentati attraverso delle linee parallele indicando cosi che essi seguono lo stesso tragitto, che sono vicini ed inseriti nello stesso tubo protettivo e orientati nella stessa direzione.
Nota: gli schemi di funzione e di installazione sono definiti rappresentazioni multifilari, in quanto in essi viene rappresentato, attraverso ogni linea, ogni relativo conduttore.
Lo schema di rappresentazione topografico, detto anche schema planimetrico, a differenza dei primi due appena sopra citati mostra i dispositivi elettrici e non elettrici che faranno parte dell’impianto e dove essi saranno effettivamente collocati. Lo schema di rappresentazione topografico, è una rappresentazione unifilare in quanto attraverso la rappresentazione grafica di una sola linea sono indicati più conduttori. Di solito accanto alla linea vengono riportati attraverso dei numeri e simboli vari delle informazioni aggiuntive che indicano quanti sono i fili della linea, la sezione degli stessi, la tipologia dei conduttori presenti (fase, terra, neutro) se la linea e sospesa o murata, le cassette di derivazione, le scatole porta frutto e altro.
Nota: gli schemi appena sopra indicati sono abbastanza utilizzati nella maggior parte della rappresentazione degli impianti elettrici civili o industriali. Tuttavia per alcune tipologie di impianti più complessi occorre fare riferimento agli schemi di cablaggio forniti dalle rispettive case produttrici.
Nella rappresentazione degli schemi per gli impianti elettrici industriali oltre allo schema funzionale visto in precedenza viene usato molto anche lo “schema del circuito di potenza”. In questa tipologia di schema vengono rappresentati tutti quei dispositivi che di solito si occupano del collegamento o alla disinserzione di un carico come motori di grossa potenza o dispositivi riscaldanti. In questo tipo di schema viene utilizzata la rappresentazione semiraggruppata dove un’unica sigla indica più componenti della stessa apparecchiatura.
Vi ricordo che la rappresentazione grafica degli schemi per gli impianti elettrici, che sia essa effettuata su carta o tramite software appositi al computer, tipo Autocad, va fatta tenendo sempre in considerazione le varie normative di riferimento CEI, CENELEC, IEC.
Gli schemi per gli impianti elettrici che andranno ad essere realizzati dovranno essere chiari e di facile comprensione al fine che chi legga gli stessi possa capire in breve tempo quali dispositivi sono presenti nell’impianto, come funziona, che tensioni elettriche ci sono all’interno dello stesso, dove verranno collocati i vari dispositivi.
Come per il precedente articolo per chi volesse approfondire l’argomento vi consiglio sempre la lettura del libro “Impianti Elettrici Civili con schemario ed esercitazioni pratiche” di “Massimo Barezzi”.
Si tratta di un libro che ha già sulle spalle qualche annetto, ma rimane sempre a mio parere il miglior punto di riferimento per chi vuole addentrarsi nel settore degli impianti elettrici civili e industriali.
Pensi che quanto da me scritto ti sia stato utile? Hai qualche domanda, dubbio, e vorresti approfondire? Non esitare a chiedere, vedrò come aiutarti.
Se hai dei suggerimenti, altri libri o articoli da segnalare fai pure, cercherò di trovare uno spazio per loro nel blog.
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